Cibo di strada, un fenomeno popolare non privo di rischi
Il cibo di strada, comunemente detto street food, gioca un ruolo rilevante nell’economia mondiale infatti, secondo stime recenti della FAO, interessa circa due miliardi e mezzo di persone al giorno. I principali valori aggiunti offerti da questa cultura culinaria sono la praticità, il basso costo, la genuinità e la sua capacità di farci scoprire sapori etnici o tradizionali, magari in chiave rivisitata.
Il cibo di strada, proprio per questa sua peculiare informalità può portare ad incorrere in numerosi rischi, non solo in relazione alle materie prime, alla loro origine e qualità nutrizionale, ma anche ai luoghi ed alle condizioni ambientali nei quali i cibi sono preparati. Altri rischi possono derivare dal fatto che il pasteggio è strettamente legato ai fenomeni dell’asporto (take away/take-out) e di consumo informale di cibo, come gli snack, gli spuntini, il fast food, il pranzo al sacco e i finger food, tutti alimenti che sono mangiati con le mani, senza che sia fornita la possibilità di igienizzarle.
Per l’ampia diffusione dello street food e la sua importanza ne va garantita la massima sicurezza, a tal proposito abbiamo individuato alcuni punti di particolare attenzione.
Il Punto di vendita dovrebbe essere localizzato in uno spazio protetto da sostanze chimiche e fisiche presenti nell’atmosfera, la preparazione e la vendita dei cibi dovrebbe avvenire in un luogo pulito, il cibo esposto dovrebbe essere sempre tenuto coperto e l’acqua usata dovrebbe essere caratterizzata da parametri microbiologici e chimici che rispettino gli standard qualitativi comunitari dell’acqua potabile.
I fornitori autorizzati dovrebbero essere in grado di certificare la conformità delle materie prime agli standard di sicurezza alimentare sia relativi al prodotto sia all’etichetta.
Il trasporto e lo stoccaggio dovrebbe avvenire a temperature idonee per favorire una corretta conservazione delle materie prime o dei prodotti semilavorati. Inoltre durante il trasporto bisognerebbe coprire il cibo con materiale idoneo per proteggerlo da inquinanti presenti nell’ambiente e conservare il cibo in contenitori appropriati per evitare il rilascio di sostanze tossiche.
Gli Utensili, il pentolame ed i materiali di confezionamento dovrebbero essere idonei per i metodi di cottura previsti e l’acidità dell’alimento a contatto, onde evitare il rilascio di sostanze tossiche (Idoneità del contatto con gli alimenti – MOCA).
In ultimo tutte le attività di preparazione e vendita di cibi di strada devono trasmettere una notifica di riconoscimento all’asl territoriale oltre che redigere un manuale di autocontrollo HACCP, al fine di valutare tutti i rischi significativi riscontrabili all’interno dell’impresa e definire delle procedure per il loro monitoraggio e controllo, con descrizione delle misure correttive da adottare in si verifichino non conformità.